ARTE IN CARCERE
Riflessioni di Francis sul convegno "A scene chiuse" di Firenze
Partecipanti: Direttori dei maggiori Carceri minorili e Ospedali psichiatrici Giudiziari, Coordinatori Artistici
Coinvolgere le scuole a delle attività fatte nel carcere è importante affinchè possano vedere la sofferenza ma anche la speranza negli occhi di un detenuto che prima di tutto è uomo.
-nelle attività artistiche ci si dimentica di essere sporchi e quindi si rafforza l'autostima
-possibilmente evitare di mettere in scena autobiografie, la vita stessa del recluso è un dramma e non ha bisogno di essere rappresentato,
-Evitare di porsi con un uno spirito di onnipotenza pensando di sanare il loro problema o che dopo il percorso fatto con loro non facciano più errori, "in fondo non lo si può dire di nessuno di noi", non ci sono buoni o cattivi, chiunque di noi è un potenziale criminale e il raptus di follia è imprevedibile.
-Non viene data abbastanza considerazione della dimenzione affettiva tra uomini e donne, vi è quasi una fobia a tal riguardo dagli operatori di affrontare questa loro necessità e la donna reclusa essendo in minoranza è considerata meno un emergenza ed è abbastanza trascurata nelle progettualità.
-In fondo la sala d'aspetto è una metafora del carcere, ognuno aspetta un treno che li riporterà a casa e nel frattempo si può occupare il tempo interagendo con gli altri e rendendo l'attesa più vivibile o vivere l'interminabile sosta.
"Ognuno sopra di se ha un cielo con le stesse stelle che brillano per tutti in maniera indiscriminata ma ognuno di noi dà un valore diverso al suo cielo"
-Nel creare progetti fare un attenta analisi ma poi lasciarsi prendere dalla magia dell'inaspettato e lasciare che in ognuno nasca il proprio esprimere.
-Sarebbe interessante creare attività dove vengono coinvolti anche gli operatori.
Non creare illusioni, essere coscienti che dopo il bellissimo sogno loro ritorneranno a lottare con la loro triste realtà. -Vivendo in un sistema incoerente non possiamo fare moralismo ma solo essere un esempio credibile come persone.
-Creare meccanismi di autogestione, quindi non far dipendere tutto da noi ma responsabilizzarli nelle attività.
Ricordarsi del valore della performance, spazio vero e credibile al contrario della vita quotidiana fatta di finzioni , finti sorrisi, ruoli ecc..
"Le carceri non è un luogo da dimenticare o da inserire nella cronaca nera ma fatta di persone e vita quotidiana"
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